Sentiero CAI n. 24
Numero: |
24
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Quota partenza: | 660 metri |
Quota arrivo: | 1160 metri |
Quota massima: | 1160 metri |
Dislivello: | 500 metri |
Nuova numerazione CAI: |
221A
221
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Lunghezza: | 2,5 km. |
Difficoltà: | E |
Tempo salita: | 1,30-2,00 ore. |
Tempo discesa: | 1,15-1,30 ore. |
Il sentiero 24 ha inizio dal piccolo abitato di Cerreto, arroccato sulle pendici del Monte Nerone e raggiungibile da Pianello mediante tortuosa stradina asfaltata o, se si intende percorrere un dislivello maggiore, attraverso il tratto di Sentiero Italia (contrassegnato dal numero 20) che sale parallelo alla strada.
Proprio lungo quest’ultimo sentiero è posto il punto di partenza del 24, più precisamente, appena superate le ultime case del paese (attenzione alla traccia che si perde in una fitta vegetazione, con tanto di piante di ortica piuttosto alte a complicare il passaggio), si trova un segno di svolta sulla destra, su di un sasso, che indica la strada da seguire, mentre il 20 prosegue diritto alla volta di Pieia.
La traccia è inizialmente abbastanza nitida e si segue facilmente, si inizia subito a salire con medie pendenze in un ambiente molto scoperto, caratterizzato da vecchi muretti di contenimento e qualche sporadico basso arbusto.
Si giunge quindi ad una piccola fonte (spesso non c’è acqua) proprio in corrispondenza di uno dei tornanti della bella strada che da Cerreto sale fino alla vetta del Nerone, risistemata per il passaggio del Giro d’Italia del Centenario (2009) e quindi spesso frequentata da cicloturisti soprattutto nei week-end estivi. Da qui il sentiero prende a salire lungo il versante, praticamente dritto per dritto, lambendo i tornanti che si susseguono uno dopo l’altro, sul lato destro della traccia, che peraltro su questi ampi prati si fa incerta, financo a sparire in alcuni punti.
Non ci sono, tuttavia, problemi di sorta nell’orientamento, si deve semplicemente salire e tenere sulla propria destra la strada ogni qual volta che la si incontra in una delle sue ampie curve. E’ questo il tratto più duro del percorso, le pendenze sono molto impegnative e l’ambiente completamente privo di alberi non aiuta a trovare conforto…
Ad un certo punto si incontra una debole traccia sulla sinistra, si tratta del sentiero 23 che conduce alla Tana Baldina, e che andrà ignorato per continuare a proseguire sul ripido prato, fino a raggiungere una sella, denominata Bocca del Piano e contrassegnata da una croce in cemento piantata sul terreno, dietro la quale transita la strada di cui si diceva in precedenza.
Sulla destra si trova il Monte Cimaio, caratterizzato da alte pareti strapiombanti molto caratteristiche, e di cui è possibile raggiungere la bella vetta con una piccola deviazione, non segnata in cartina ma facilmente intuibile sul posto.
Il sentiero invece prosegue, attraversata la strada asfaltata, su una stradina in discesa che conduce in pochi minuti alla Casciaia Mochi, dove termina il percorso. Da qui parte il sentiero 18 che conduce a Cardella costeggiando le pareti del Cimaio.