Sentiero CAI n. 71
Comprensorio: | Monte Petrano |
Località partenza: | Pontedazzo |
Località arrivo: | Rifugio Roccaccia |
Traccia GPS: |
Numero: |
71
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Quota partenza: | 345 metri |
Quota arrivo: | 970 metri |
Quota massima: | 970 metri |
Dislivello: | 625 metri |
Lunghezza: | 2,1 km. |
Difficoltà: | EE |
Tempo salita: | 2,00-2,30 ore. |
Tempo discesa: | 1,30-2,00 ore. |
Dei quattro sentieri che raggiungono la sommità del Monte Petrano il sentiero 71 risulta essere il più difficile da individuare e percorrere, cosa del resto comprovata anche dalla definizione di "vecchia via un po' abbandonata" che gli viene riservata nell'ultima edizione della carta dei sentieri del CAI. Si tratta comunque di un percorso tecnicamente impegnativo ed interessante, che necessiterebbe di essere ripristinato, in quanto l'ambiente attraversato è particolare e selvaggio, diverso dai versanti più conosciuti del Petrano.
Aggiornamento 2020: a causa di una ordinanza per la protezione della fauna selvatica (rapaci) che interessa il sottostante sentiero 67, l'accesso al percorso è interdetto nel periodo tra il 1 gennaio ed il 31 agosto di ogni anno. Il sentiero è invece liberamente percorribile nel periodo settembre-dicembre.
Il percorso parte da Pontedazzo, frazione di Cantiano che si raggiunge agevolmente dalla Flaminia mediante apposita uscita (Palcano-Pontedazzo). Appena imboccata l'uscita si oltrepassa un cavalcavia e, subito dopo, si trova sulla sinistra un comodo spazio dove parcheggiare, nei pressi di un vecchio svincolo che conduceva alla provinciale, ora dismesso ed utilizzabile per lasciare la vettura.
Per giungere all'imbocco del sentiero bisogna seguire la strada che conduce a Palcano che si lascia, nei pressi delle ultime case di Pontedazzo, per uno stradino sulla destra a servizio delle stesse abitazioni, che termina nei pressi di un recinto per animali, posto sulle rive del torrente Burano. Oltrepassato il recinto si inizia a distinguere la traccia, molto incerta e oramai preda della vegetazione (attenzione alla presenza di ortiche), che si sviluppa costeggiando il torrente. Questo tratto è comune con il tracciato del Sentiero Italia (n. 67) che prosegue in direzione di Cagli e dal quale si divide, dopo aver incontrato un grosso guado sulla destra (da ignorare) con una svolta repentina a sinistra nei pressi del letto in secca di un torrente (presente un segno molto vecchio su di un albero).
Il percorso prosegue risalendo inizialmente il suddetto letto, con un fondo pietroso e sconnesso, dove non è raro imbattersi in serpentelli di vario tipo (attenzione alle vipere!), con la via da percorrere segnalata da alcuni ometti di pietra che indicano che, nonostante le condizioni di generale abbandono, qualcuno ancora affronta questo sentiero...
I problemi più grossi iniziano nel momento in cui si abbandona il torrente, svoltando verso destra (segno molto sbiadito) ed immergendosi nel bosco sovrastante, in quanto la traccia sparisce completamente e l'ambiente è tutto uniforme, un bosco abbastanza fitto intervallato da alcuni passaggi su ghiaioni (ce ne sono una decina, almeno) che risultano all'apparenza tutti uguali, rendendo difficile capire in che punto ci si trovi... Non viene poi in aiuto nemmeno la segnatura, quasi inesistente se si fa eccezione per alcuni vecchi segni bianchi e rossi su degli alberi, in numero veramente troppo esiguo per poter indicare il percorso, dal momento che sul terreno il sentiero proprio non si riesce a distinguere... Inoltre in questo tratto la pendenza si fa veramente importante, cosa che unita al fitto sottobosco che è sicuramente d'intralcio rende veramente ostica la prosecuzione. L'unica ancora di salvezza viene dall'orientamento, non difficile in quanto ci si trova su di un ripido versante con il torrente in basso, sulla destra, e per trovare l'uscita dal bosco non resta altro che salire dall'altro lato, fino a giungere sui primi prati sommitali (l'ho percorso più volte e non sono mai uscito dal bosco nello stesso punto...).
Una volta fuori dal bosco le cose si fanno più semplici, non è difficile individuare una debole traccia sul prato che si rafforza man mano che si sale, fino a raggiungere una vecchia fonte in secca, che precede di poco l'ultimo strappo che consente di raggiungere il rifugio ai piedi della Roccaccia, punto di arrivo del sentiero, almeno da quel che risulta nella cartina CAI.
Infatti da questo punto si incrocia un altro tratto del Sentiero Italia (n. 72) che sale da Moria, e che prosegue verso la vetta del Petrano, mentre verso sinistra continuano, in una vecchia carrareccia proveniente da Palcano che aggira tutto il versante della Roccaccia, altri segni bianchi e rossi recanti il numero 71, che seguono la strada fino ad una curva a destra per poi indicare un ripidissimo pascolo in discesa, praticamente parallelo alla via percorsa in salita, segni che si trovano in una zona dove sulla cartina non ci sono sentieri....
Rimasto con la curiosità per lungo tempo, ho risolto l'arcano quasi per sbaglio imbattendomi in una edizione precedente della carta dei sentieri, dove in realtà il 71 era indicato come percorso ad anello, con la via di salita corrispondente a quello che è il tracciato attualmente indicato, e la via di discesa che si trovava appunto parallela, nel luogo dove ho trovato i vecchi segni...
Complessivamente quindi si tratta di un percorso in stato di abbandono, con una parte dove la natura si è già riappropriata completamente della vecchia via, ed una parte superstite che, se non oggetto di manutenzione, sarà destinata purtroppo ben presto a seguirne identica sorte...
Di seguito un video, girato nel 2019 con una action cam, che mostra le condizioni del sentiero: